Il tempo forte del cammino di fede verso la Pasqua (quaresima) è un cammino di riconciliazione con Dio e con i fratelli: abbiamo peccato contro Dio, ci siamo allontanati da Lui e dalla sua volontà, ci sono stati dubbio, sfiducia e infedeltà nei suoi confronti e nei confronti  del prossimo facendo prevalere la superbia, la presunzione, l'odio e il rancore, abbiamo creato distanza e rottura. Ecco ora il momento favorevole per fare pace con Dio e con il fratello. Innanzitutto lasciamoci conquistare dalla misericordia di Dio, da quell'amore che non abbandona il peccatore che merita la condanna e la morte eterna ma  gli si avvicina, lo abbraccia e lo salva  facendolo nascere a una speranza viva mediante il sacrificio sulla croce e la vittoria del suo figlio sulla morte : "Anche se i monti si allontanassero ed i colli fossero rimossi, l'amore mio non si allontanerà da te, né il mio patto di pace sarà rimosso" dice Il Signore che ha pietà di te.(Isaia 54,10). Allora apriamo il nostro cuore al Lui e abbandoniamoci a questo suo amore, compassionevole e stabile nel tempo, esprimendo il nostro pentimento, invocando il suo perdono e rinnovando la nostra fedeltà a Lui. Il cammino quaresimale ci chiama proprio a lasciarci rinnovare dall'amore misericordioso di Dio. Poi, questo rinnovamento deve condurci a fare un cammino di riconciliazione anche con i fratelli: "Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono" (Matteo 5,23-24). Anche Madre Teresa di Calcutta diceva : "Prima di pregare, perdona". Camminando verso la Pasqua siamo chiamati a liberare il cuore da ogni odio, da ogni rancore; a pacificarci con tutti usando misericordia (perdono) e a riconciliare (operatori di pace) così ritroviamo la gioia della vittoria di Gesù sul male (Pasqua). Affidiamo a Maria, madre di Gesù e madre nostra questo nostro cammino quaresimale e chiediamo a Dio per sua intercessione l'umiltà di Gesù: quella che consiste nel farsi piccolo davanti a Dio (servo obbediente del Padre) e davanti agli uomini ( non è venuto per essere servito ma per servire): solo facendoci piccoli possiamo crescere nell'amore: chi si umilia sarà esaltato!

Buon cammino di quaresima a tutti

La gratitudine è il sentimento e l'atto di riconoscenza per un beneficio ricevuto. "Un singolo pensiero di gratitudine innalzato al cielo è la preghiera più perfetta".

Questo spirito di ringraziamento lo dobbiamo aver verso  Dio che ci colma delle sue grazie: sempre gli dobbiamo elevare il nostro canto di rendimento di grazie. Grati dei beni ricevuti dalla sua benevolenza ci uniamo tutti giorni a Maria e cantiamo: l'anima mia magnifica il Signore, grandi cose ha fatto in me l'onnipotente. Lo ringraziamo per il dono della sua parola, del pane vivo disceso dal cielo, della vita, per Maria, i santi che intercedono per noi, e gli angeli che ci custodiscono, per le persone care, genitori, educatori, amici che senza dubbio cooperano col Signore a farci crescere in sapienza, grazia davanti a Dio e agli uomini (Lc 2,52). Con la nostra gratitudine, noi riconosciamo anche che senza di Lui non possiamo fare nulla, riconosciamo che i beni che vediamo in noi non sono soltanto frutti del nostro impegno ma della sua bontà. Dio stesso ci faccia abituare ad essere riconoscenti verso di Lui e ci faccia ricordare sempre di quanto san Bernardo ha scritto: "l'ingratitudine è la nemica dell'anima, la rovina dei meriti e delle virtù, la perdita di benefici. E un vento bruciante che inaridisce la fonte della pietà, la rugiada della misericordia, i torrenti della grazia".

Quando andiamo a messa dobbiamo essere spinti da questo desiderio di ringraziare il Signore e con spirito di gratitudine perché eucaristia, centro della vita della chiesa, è innanzitutto una preghiera di "rendimento di grazie"; a proposito il Catechismo della Chiesa Cattolica dice: "L'Eucaristia è un sacrificio di ringraziamento al Padre, una benedizione con la quale la Chiesa esprime la propria riconoscenza a Dio per tutti i suoi benefici, per tutto ciò che ha operato mediante la creazione, la redenzione e la santificazione. Eucaristia significa prima di tutto: «azione di grazie»". (CCC 1360). Infine, facciamo diventare tutta la nostra esistenza Eucaristia: ringraziamento al Signore per gli infiniti suoi benefici.